Nel luglio 2016 la Regione Toscana ha fatto partire un grande progetto per promuovere l’agricoltura favorendo la realizzazione di nuovi orti urbani. Il progetto è denominato “Centomila orti in Toscana” e nel corso degli anni ha avuto un importante impatto sul territorio, mettendo in moto molti meccanismi virtuosi.
Questa iniziativa è stata avviata con un finanziamento biennale di 3 milioni di euro da parte della Regione, che ha potuto contare sull’adesione di 74 Comuni, resisi disponibili per far nascere i nuovi orti nei loro spazi verdi.
La creazione dei nuovi orti ha permesso di riqualificare aree centrali delle città e dei paesi toscani, in particolare spazi “vuoti” che non appartenevano né all’ambito urbano né a quello rurale, creando dei polmoni verdi che hanno un impatto positivo dal punto di vista ambientale e paesaggistico.
Questi spazi sono diventati luoghi di incontro con la natura e nuovi centri di aggregazione sociale e socializzazione, favorendo lo svilupparsi di relazioni tra persone di generazioni diverse.
Infatti con gli orti urbani è diventato possibile praticare anche in piccoli spazi un’agricoltura biologica di qualità, così ogni cittadino, anche privo di competenze, può partecipare ad incontri e momenti di formazione con persone esperte in materia, imparando a coltivare la terra, e produrre ortaggi e frutti.
In questo processo sono coinvolte anche le scuole, il mondo del volontariato e le associazioni che si occupano di disabilità. Sulla base di questo si parla di “modello di orto urbano toscano”, facendo riferimento agli orti condivisi, agli orti didattici e a quelli terapeuti. Si tratta di esperienze accomunate da un forte valore culturale e sociale.