In questo periodo alcuni terreni del campo non sono attivi ma sono coperti dall’orzo. Una volta maturo però, l’orzo non sarà raccolto, in quanto l’obiettivo è quello di interrare.
Su questo si basa la tecnica del sovescio, infatti sovesciare vuol dire proprio rovesciare il terreno. Quando un terreno è secco si va ad impiantare un cereale oppure una leguminosa, che poi interagiranno con il terreno, avendo delle proprietà tali per cui riescono ad assorbire alcuni tipi di minerali e nutrienti, e trasformarli in quegli zuccheri che costruiscono la parte verde della pianta stessa.
Quando i cereali o le piante leguminose sono cresciute vengono poi interrate tali sostanze minerali e nutritive che vengono mangiate dagli animali e tornano ad essere disponibili nel terreno formando nuova sostanza organica.
In questa fase i terreni non sono produttivi ma vengono dedicati alla coltivazione dei cereali, nel nostro caso dell’orzo, ma potrebbero anche essere mix di cereali e leguminose, erbacee ed altre piante che crescono, a seconda del periodo (se ciò avviene in inverno si parla di sovescio vernino, altrimenti si parla di sovescio primaverile oppure estivo). Di solito si semina a novembre, una settimana prima di S. Martino (l’11 novembre).
Se l’azienda è cerealicola trasformerà poi i cereali in foraggio per gli animali, nel caso di un’azienda ortofrutticola, invece, ad aprile sarà tagliato il cereale sovescio per interrarlo, passando con l’aratro. Si tratta quindi di una forma di concimazione. Il terreno è stato a riposo e non disponibile per alcuni mesi ma è stata accresciuta la sua fertilità.
Anche con la tecnica del maggese i terreni vengono tenuti a riposo, a seconda del ciclo produttivo, ma la tecnica del sovescio è più mirata e si realizza in un periodo più breve. La cosa importante è che, mediante tale tecnica, vengono aumentate le sostanze organiche, ovvero il terreno disponibile.
Le piante, infatti, con la fotosintesi sono in grado di trasformare l’energia solare in zuccheri prendendo dall’atmosfera anidride carbonica. Dopo che è stata interrata la materia organica la parte del campo scelta sarà coperta con un telo nero. In tal modo si favoriscono i micro-organismi fotosensibili, che non lavorano bene alla luce e si accrescono le temperature aumentando la velocità di decomposizione, così i micro-organismi vivono meglio.
Per di più se ci sono dei semi sotto il terreno quando esso viene lavorato avviene la falsa semina, nel senso che le piante infestanti iniziano a salire ma non trovano la luce. Quindi la tecnica del sovescio è molto utile anche per il controllo delle infestanti, che è un problema rilevante nell’ambito dell’agricoltura biologica.
Dopo alcune settimane (3-4), nel periodo estivo, una volta tolti i teloni, il terreno sarà pronto e sarà stato aumentato il suo valore nutrizionale, accresciuta la sua qualità e la sua produttività e migliorata anche la sua struttura poiché la fibra permette una maggiore traspirazione e un maggiore passaggio di ossigeno.
Mattia Vallerin